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L’arcobaleno ci invita a far pace con la nostra vera natura 

In questi giorni difficili, carichi di sofferenza, paura ed incertezza, c’è bisogno di speranza e di coraggio.

Per questo mi sono ricordata il messaggio di fondo del libro “L'uomo in cerca di senso. Uno psicologo nei lager e altri scritti inediti” che si adatta a qualsiasi situazione di vita carica di difficoltà, come quella presente:

Non possiamo evitare la sofferenza ma possiamo scegliere come affrontarla, cercare un significato in essa, e andare avanti.
(Viktor Frankl)

Sarebbe stato bello poter studiare a scuola l’autore di questo libro, Viktor E. Frankl, che è riuscito a trovare speranza e significato persino durante una delle più grandi tragedie della storia dell’umanità.

Invece ho scoperto la sua storia solo da grande, durante la lettura del libro “The 7 habits of highly effective people” di Stephen R. Covey, che la racconta così:

Victor Frankl era uno psichiatra ebreo. Venne imprigionato nei campi di sterminio della Germania nazista, dove fu testimone di atrocità lontane da ogni sentimento umano e cui non si può accennare senza rabbrividire. 
I suoi genitori, suo fratello e sua moglie morirono nei campi o furono mandati nelle camere a gas. Di tutta la sua famiglia solo sua sorella sfuggì alla morte. Frankl stesso subì torture e infiniti maltrattamenti, senza mai sapere se da un momento all'altro sarebbe stato eliminato oppure “risparmiato” per essere utilizzato per la rimozione dei cadaveri o per spalare le ceneri delle vittime cremate nei forni.
Un giorno, nudo e solo all'interno di una minuscola cella, cominciò a rendersi conto di quella che in seguito chiamò "l'ultima delle libertà umane": la libertà che i suoi aguzzini nazisti non avrebbero potuto togliergli. Essi avrebbero potuto controllare completamente l'ambiente in cui continuava a sopravvivere, avrebbero potuto fare quello che volevano al suo corpo, ma Victor Frankl era un essere autocosciente in grado di assistere come un osservatore esterno al suo stesso coinvolgimento. La sua identità era intatta. Egli avrebbe potuto decidere in autonomia, in quale misura quanto gli stava avvenendo avrebbe potuto influire su di lui. Fra quanto gli succedeva (lo stimolo) e la sua reazione, c'era la sua libertà, la libertà di scegliere la risposta.
Durante questa esperienza, Frankl si proiettava in circostanze diverse, come quella di tenere una lezione ai suoi studenti dopo la sua liberazione dal campo di sterminio. Si sforzava d'immaginare se stesso mentre nell'aula scolastica insegnava ai suoi allievi proprio la lezione che stava imparando durante questo periodo di atrocità.
Attraverso una serie di discipline similari - mentali, emotive e morali, ma soprattutto usando la memoria e l'immaginazione - esercitò la sua piccola, embrionale libertà fino a farla crescere sempre più, finché egli ebbe più libertà dei suoi stessi carcerieri nazisti. Loro avevano più opzioni tra cui scegliere, più opzioni disponibili nel loro ambiente; ma lui aveva più libertà vera, un maggior potere interiore di esercitare le proprie opzioni. Diventò così una fonte d'ispirazione per coloro che gli stavano intorno, perfino per alcuni dei suoi secondini. Aiutò altre persone a trovare un significato nella loro sofferenza e dignità nella loro esistenza di prigionieri.
Nelle circostanze più degradanti che si possano immaginare, Frankl usò la facoltà umana dell'autocoscienza per scoprire un principio fondamentale relativo alla natura umana: fra stimolo e risposta l'uomo ha la libertà di scegliere. [...]
Viktor Frankl
Nella scoperta del principio chiave della natura dell'uomo, Frankl descrisse un'accurata mappa redatta da lui stesso, in base alla quale cominciò a sviluppare la prima e fondamentale regola di una persona efficace, in ogni ambiente: la regola della proattività. [...]
[Proattività] Significa qualcosa di più del semplice prendere l'iniziativa. Significa che, come esseri umani, noi siamo responsabili della nostra vita. [...]
Consideriamo la parola responsabilità (letteralmente: "abilità di risposta"), è la capacità di scegliere la nostra risposta o reazione. Le persone davvero proattive accettano questa responsabilità. Non biasimano per il proprio comportamento circostanze, situazioni o condizionamenti. Il comportamento è figlio della loro scelta consapevole, basata su valori, e non un prodotto casuale di situazioni, frutto di sensazioni. 

Il potere della libertà di scelta viene poi ulteriormente sviluppato e approfondito dallo stesso Stephen R. Covey anche nel suo libro successivo dal titolo "L'ottava regola”:

Dopo la vita stessa, il potere di scegliere è il vostro dono più grande. Il potere e la libertà sono in netto contrasto con l'impostazione mentale vittimista e con la cultura della colpa predominanti nella società odierna.
Fondamentalmente, siamo un prodotto della scelta, non della natura (geni) o dell'educazione (come siamo cresciuti e il nostro ambiente). Certamente i geni e la cultura spesso ci influenzano prepotentemente, ma non sono determinanti.
L'essenza dell'essere umano sta nella capacità d'indirizzare la propria vita. Gli esseri umani agiscono, gli animali e i "robot" umani reagiscono. Gli esseri umani possono compiere scelte basate sui loro valori. Il potere di scegliere la direzione della vostra vita vi permette di reinventarvi, di cambiare il vostro futuro e d'influenzare significativamente il resto dell'universo. È il dono che permette di utilizzare tutti gli altri doni, che ci permette d'innalzare la nostra vita a livelli sempre più alti. […]
Questo potere di scelta significa che non siamo solamente un prodotto del nostro passato o dei nostri geni; non siamo un prodotto ci come ci trattano gli altri. Veniamo, indiscutibilmente, influenzati ma non determinati. Siamo noi ad autodeterminarci attraverso le nostre scelte.

Ed anche in un situazione come quella odierna, in cui siamo costretti a rimanere chiusi nelle nostre case e siamo privati di molte delle nostre consuete libertà, nessuno può comunque toglierci la libertà di scegliere come affrontare questa quarantena, come vivere questo momento e prepararci per il futuro.

Possiamo abbatterci e vivere ogni momento nella paura e nell'ansia. Oppure possiamo provare a dare un senso a questa situazione e decidere di sfruttare al meglio questo tempo, come sembra che il virus ci stia chiedendo di fare, offrendoci l’occasione di fermarci a riflettere sulle nostre vite.

Un’occasione che molti di noi forse non avevano mai avuto, per scegliere consapevolmente la direzione da dare alla propria esistenza, per valutare la possibilità di reinventarsi o di cambiare il proprio futuro, nel caso in cui non volessimo più farlo assomigliare al passato.

Un futuro che è certamente carico di incertezze, ma al quale non possiamo fare a meno di pensare per avere uno scopo, che ci possa motivare e spronare ad affrontare al meglio ogni situazione difficile, che si tratti dell’attuale pandemia o della prigionia nei campi di sterminio. Come scriveva infatti Viktor Frankl nel libro “L'uomo in cerca di senso. Uno psicologo nei lager e altri scritti inediti”:

Ogni tentativo di risollevare interiormente gli uomini rinchiusi in un campo di concentramento, presuppone che si riesca a indirizzarli verso uno scopo nel futuro. Si doveva dunque, quando si presentava una buona occasione, chiarire agli internati il “perché” della loro vita, per far sì che fossero interiormente all'altezza del terribile “come” del loro presente. [...]
Ricordo due «casi» che non solamente illustrano come fosse possibile applicare nella prassi le teorie già ricordate, ma mostrano anche un notevole parallelismo. Due compagni rinchiusi con me nel lager rivelarono nel modo tipico, più sopra descritto, «di non sperare più nulla dalla vita». Ad entrambi si poteva chiarire ancora che la vita attendeva qualcosa da loro, che qualcosa li aspettava nella vita, nel futuro.
In effetti risultò proprio che una persona attendeva uno dei due: il figlio adorato "attendeva" all'estero il padre. L’altro, invece, non aveva nessuno, ma l’"attendeva" una cosa: la sua opera! Infatti quest’uomo, uno studioso, aveva pubblicato su un certo tema una collana di testi, non ancora completa, che attendeva il suo compimento. 
Quest’uomo era indispensabile per quest’opera; nessuno avrebbe potuto sostituirlo, proprio come l’altro era indispensabile e insostituibile nell'amore del figlio: quell'unicità e originalità che distinguono ogni singolo individuo e che conferiscono — esse sole — alla vita il suo significato, si fanno dunque valere nei confronti d’una opera o di un lavoro creativo, proprio come nel rapporto con un altro uomo e il suo amore.
L’essere indispensabile e insostituibile, tipici d’ogni individuo, fanno apparire nella giusta misura, non appena affiorano nella coscienza, la responsabilità che un uomo ha della sua vita, lo incitano a continuare a vivere.
Un uomo pienamente consapevole di questa responsabilità nei confronti dell’opera che l’attende o della persona che lo ama e che l’aspetta, non potrà mai gettar via la sua esistenza.
Egli sa bene il «perché» della sua vita — e quindi saprà sopportare quasi tutti i «come».

Alla luce della testimonianza di Viktor Frankl, possiamo quindi andare oltre i limiti fisici che ci vengono imposti da questa pandemia, smetterla di guardare fuori ed iniziare a guardarci davvero dentro, in profondità, per verificare se la vita che abbiamo condotto finora è in linea con i nostri valori, i nostri sogni, le nostre aspirazioni più profonde, i nostri veri talenti, le nostre piene potenzialità e, infine, quello che sentiamo essere il nostro “perché” o scopo o missione di vita.

Si tratta, infatti, di elementi sui quali difficilmente ci soffermiamo a riflettere a lungo prima di intraprendere, ad esempio, una scelta universitaria o lavorativa, perché il nostro sistema scolastico purtroppo non riesce a dedicare a questi temi lo spazio e il tempo che meriterebbero per garantirci un futuro caratterizzato non solo da un’ottima istruzione, ma anche da un'autentica autorealizzazione. Eppure si tratta di argomenti che rivestirebbero un’importanza fondamentale, molto più dello studio delle guerre puniche, per dire.

Come è possibile esercitare al meglio il nostro potere di scegliere consapevolmente lo stile di vita più adatto a noi, se né a scuola né dopo la scuola ci viene mai insegnato o concesso il tempo e la libertà di fare un profondo lavoro di autoanalisi, sperimentazione e presa di coscienza di ciò che sappiamo, vogliamo ed amiamo fare davvero?

Ed ecco che il virus, togliendoci la nostra consueta libertà “orizzontale” di movimento, sembra offrire a molti di noi un’altra libertà di tipo “verticale”: la libertà di esplorare la nostra più vera e intima natura, per poter finalmente far pace con essa.

arcobaleno mare

La libertà è infatti un elemento indispensabile per raggiungere l'autorealizzazione, come illustra anche lo scrittore Omar Falworth nel libro “L'arte di... amare e farsi amare“:

Uno dei più importanti principi della psicologia dell’amore è il seguente: 
“Chi si è, in qualche modo, auto-realizzato, vive una vita piena d’amore”.
Cosa vuole dire auto-realizzarsi?
Auto-realizzarsi vuol dire riuscire a diventare ciò che naturalmente dovevamo diventare, ossia sviluppare le nostre potenzialità.
Le nostre potenzialità sono anche necessità. Dobbiamo cercare di svilupparle… così come abbiamo sviluppato il nostro organismo, come abbiamo sviluppato la nostra altezza, come abbiamo sviluppato i muscoli del nostro corpo.
Quando non usiamo le nostre potenzialità (le nostre attitudini, le nostre specificità) i nostri muscoli mentali si atrofizzano, si riducono … e viviamo male. […]
La nostra auto-realizzazione avviene lungo tre itinerari di crescita…
…il primo segue il cammino della scoperta di noi stessi in solitudine
…il secondo avanza tra esperienze ed errori
…il terzo passa attraverso contatti continui con gli altri esseri umani.

Il primo passo consiste quindi nell'esercitare la nostra libertà verticale, per passare poi ad un mix di libertà verticale e orizzontale ed arrivare solo alla fine ad una libertà tutta orizzontale.

Tu hai nello scrigno della tua mente un tesoro. È un tesoro grande, immenso, infinito…  un tesoro che può permetterti di vivere felice per tutti i tuoi giorni… un tesoro che può farti “volare”…. Questo tesoro è la tua auto-realizzazione …ma per trovarlo (e spenderlo) devi avere più libertà di farlo. […]
Quando hai più libertà hai più entusiasmo verso la vita. Perché senti che non ci sono limiti al tuo essere ciò che sei, alla tua capacità di essere tu.
Quando hai più libertà hai più desiderio di avere rapporti con le altre persone, di arricchirti del loro capitale culturale e umano, delle loro emozioni, delle loro sensazioni…
…e ciò favorisce la tua auto-realizzazione…
…e aumenta la tua capacità d’amore…
…e aumenta la quantità d’amore che c’è nella tua vita. […]
Soltanto avendo la libertà di essere puoi amare.
Soltanto avendo la libertà di rischiare puoi crescere.
Soltanto avendo la libertà di rifiutare puoi accettare.

Soltanto avendo la libertà di scegliere il modo di vivere che preferiamo, potremo essere felici.

Ora forse, per colpa di questo virus, o grazie a lui, ci troviamo tutti nelle condizioni di avere un’altra opportunità di scelta, che potrà confermare il nostro vecchio modo di vivere, sovvertirlo completamente o modificarlo solo in parte.

Per capire quale di queste opzioni farà maggiormente al caso nostro, proviamo a fare un piccolo viaggio di esplorazione insieme, affidandoci alle parole di un libro di Og Mandino che si intitola proprio “La Scelta”:

La risposta a queste cinque domande dovrebbe dare una precisa definizione della tua posizione nella strada contorta della vita:
Possiedi il controllo della tua vita?
Sei in pace con te stesso e con chi ti circonda?
Sei fiero dei risultati che hai raggiunto finora?
Stai godendo insieme alla tua famiglia i frutti del tuo lavoro?
Sei felice e soddisfatto?
Sono domande molto semplici. Ma rispondervi è difficile, spesso doloroso. Doloroso perché, sinceramente, è raro – come un diamante di venti carati – poter rispondere affermativamente a tutte e cinque le domande. Metti insieme i pochi fortunati e ti accorgerai che, nel mondo, sono solo una piccola percentuale su sei miliardi di abitanti.
Perché non sappiamo vivere in pace e in serenità su una terra che ci è stata donata con amore? […]
Ci deve essere un modo migliore di vivere.
C’è un modo migliore di vivere!
Insieme al dominio del mondo, ci è stato concesso anche il dominio di noi stessi. Dio non è il nostro navigatore. Non ci ha mai tracciato un percorso da seguire per averci tutti al suo servizio. Al contrario, ci ha fatto dono di intelletto, di talento e della possibilità di prepararci la strada da soli, di scrivere noi stessi il Libro della Vita nel modo che scegliamo.
La scelta! La chiave è la scelta! Non dovete trascorrere la vita disperandovi nel fallimento, nell'ignoranza, nel dolore, nella povertà, nella vergogna e nell'autocommiserazione. Allora perché tanti di noi scelgono di vivere in questa maniera? Chi è tanto stolto da preferire il fallimento al successo, l’ignoranza alla conoscenza, la povertà alla ricchezza? […]
La risposta è semplice e ovvia. Chi vive nell'infelicità non ha mai scelto le cose migliori della vita perché non ha mai avuto la consapevolezza dei avere la possibilità di una scelta! Per lui la vita non è mai stata un gioco d’abilità in cui lo studio, il duro lavoro, il coraggio e la perseveranza possono cambiare il fallimento in successo, la disperazione in felicità. […]
Considera le scelte che ti sono ancora possibili, quelle che puoi fare subito, indipendentemente dalle tue condizioni del momento, così da poter vivere il resto della tua vita nel modo che il creatore ha inteso per te nella gloria, non nella vergogna.
Fai tue le parole che seguono. Stringile al cuore e lascia che questi vecchi princìpi, queste regole dimenticate, questi sacri canoni del passato, divengano tutti una dichiarazione pubblica della tua intenzione di vivere una vita migliore. Questo è il tuo manifesto personale…
Siamo in tanti a svegliarci ogni mattina col terrore nel cuore. Affrontare la monotonia di un altro giorno con le sue infinite pressioni e per una così piccola ricompensa è una vera agonia. Ci laviamo, indossiamo il nostro costume e riluttanti ci sforziamo di strisciare fuori dal bozzolo per confrontarci con un mondo che immaginiamo pronto a calpestarci e poi divorarci. Ogni giorno ripetiamo il lavoro ingrato del giorno prima, solo che le ore sembrano farsi dolorosamente più lunghe con il passare degli anni. Il corpo è stanco. La mente è intorpidita. Gli impegni aumentano. Il futuro è vago. Poi si giunge alla fine dei giorni. Sonno benedetto. Oblio. E il sole sorge ancora. 
Io scelgo un modo migliore di vivere!
Perciò, ogni mattina, mi sveglierò e mi inginocchierò per ringraziare Dio per il dono che Lui solo può dare: il dono di un nuovo giorno. È questo ciò che possiedo di più prezioso. Se dovessi mai provare ingratitudine, sottovalutando questo miracolo, non mi resterebbe che aprire il giornale alla pagina degli annunci mortuari e scorrervi quel lunghissimo elenco di nomi; nomi di persone che preferirebbero prendere il mio posto malgrado i miei problemi. Al cimitero non si hanno problemi. Preferisco essere dove mi trovo. Sono profondamente grato per questa opportunità e mostrerò la mia gratitudine in tutto ciò che faccio oggi. La meridiana conta solo le ore di sole; io invece le conterò tutte. Custodirò ogni minuto. Sono immortale fintanto che avrò terminato il mio lavoro, e sono solo al principio. Dio ti ringrazio. Questo giorno mi è servito per provare che la tua fiducia nelle mie capacità non è stata malriposta. Come sono fortunato di vivere.
Molti di noi trascorrono la propria vita alla ricerca delle felicità. Come i bambini con le uova di Pasqua. La vita sarebbe così diversa, diciamo, se solo fossimo felici. E così, alcuni ritornano presto a casa per essere felici e altri scappano di casa per essere felici. Alcuni si sposano per essere felici ed altri, per essere felici, divorziano. Alcuni vanno in crociere costosissime mentre altri fanno gli straordinari per essere felici. Una ricerca infinita. Anni sprecati. Follia. […]
Io scelgo un modo migliore di vivere!
Perciò, ho terminato la mia ricerca della felicità. Come sono stato cieco! Ora so che la felicità non si nasconde in quella casa nuova, in quel nuovo posto di lavoro, in quel nuovo amico. E non è mai in vendita. Quando non riesco a trovare soddisfazione in me stesso, è inutile cercarla altrove. Quando sono le cose fuori di me a darmi gioia, sono destinato alla delusione. Ora capisco che la felicità non ha niente a che fare con l’avere. Consiste invece nell'essere soddisfatti di ciò che si ha e non si ha. Pochissime cose sono necessarie per fare felice un saggio mentre nessuna ricchezza materiale al mondo darà mai abbastanza per uno stolto. […] Finché avrò qualcosa da fare, qualcuno da amare, qualcosa per cui sperare, sarò felice. Adesso so che l’unica fonte di felicità è dentro di me, e comincerò a diffonderla. […]
Molti di noi considerano come schiavitù le ore trascorse a lavoro. Ogni giorno ci trasciniamo come se avessimo un peso alle gambe, con le mani svogliatamente impegnate e gli occhi sempre fissi sull'orologio. “Fa’ che questo giorno passi in fretta”, preghiamo, “per sfuggire da questo posto abominevole immerso nell'oscurità”. […]
Il cibo, la casa, la nostra stessa esistenza ci impongono di lavorare. È questo il nostro destino? I ferri del mestiere, il parlare da venditore, il computer senza vita… sono questi il mio futuro fino a quando non verrò liberato dalla morte? È tutto qui? Lasciatemi in pace.
Io scelgo un modo migliore di vivere!
Perciò affronterò ogni lavoro – per quanto umile, arduo e noioso possa essere – come se il mio ingresso in paradiso dipendesse dall'impegno che dedico alla sua realizzazione. Ora conosco il più grande segreto del successo. Ora so che se faccio sempre di più di quanto ci si aspetti da me, di quanto mi viene chiesto di fare, il cammino verso una carriera migliore e più soddisfacente è inevitabile. Il compito che devo svolgere in questo momento non è una sentenza di morte. Ho la chiave per liberare me stesso. Non devo fare altro che buttarmi nel mio lavoro con entusiasmo, amore e tenacia; potrò sciogliere così le catene dai miei piedi. Io non sono la semplice rotella di un ingranaggio: sono l’ingranaggio stesso e lo proverò. Come? Dimostrando con l’azione che valgo molto più del denaro che ricevo. Il lavoro di adesso è solo una tappa secondaria. Dio ha progetti più grandi per me, che non si realizzeranno per caso. Devo guadagnarmi il privilegio di affrontare sfide maggiori. Un giorno sarò ricompensato, ne sono certo.
Molti di noi si giudicano piccoli, inferiori. Siamo troppo cauti. Abbiamo il timore di osare. Non siamo abbastanza coraggiosi. E così si muore prima di raggiungere la mezza età. Cosa è successo ai grandi sogni della nostra gioventù? Suicidio. Schiacciati dalla nostra stessa premura, dalla mancanza di fiducia in noi stessi e nelle nostre possibilità. E le occasioni? Ce ne sono state molte. Ma c’era sempre un rischio. Osiamo? Vacilliamo. Il tempo scorre in fretta. L’occasione è svanita. Ci tormentiamo. Gli anni passano. Finalmente ci convinciamo che è troppo tardi e ci accontentiamo di una vaga imitazione della vita. […]
Io scelgo un modo migliore di vivere!
Perciò affronterò ogni rischio accogliendo tutte e occasioni che mi si potranno offrire, a me e alla mia famiglia, per una vita migliore. […] Disprezzerò me stesso se guardando indietro nella mia vita mi renderò conto che avevo il talento e la capacità di fare grandi cose senza però riuscire a trovare il coraggio di tentare. So cosa posso fare e anche quel poco che ho fatto finora. […] Non è troppo tardi. […] Posso ancora crearmi un futuro di successo e felicità. Sono in grado di fare grandi cose e ora so che i miei risultati non supereranno mai la fiducia che ho di me stesso. Ho una fiducia nuova. Sono stato fatto a immagine di Dio. Non sono stato creato per fallire.
Queste quattro scelte di vita, che tutti possono fare, sono solo un piccolo esempio delle miriadi di opportunità che ci si presentano davanti ogni giorno. […]
La scelta spetta a te.

Eppure, spesso, questa libertà di scelta ci fa troppa paura, come di spiega bene Stephen R. Covey nel già citato libro “L’ottava regola”:

La consapevolezza della nostra libertà e del nostro potere di scelta [...] può anche minacciare, perfino terrorizzare, perché improvvisamente siamo responsabili […]. Se, nel corso degli anni, abbiamo giustificato la nostra situazione e i nostri problemi imputandoli alle circostanze passate e presenti, è davvero spaventoso pensare diversamente. All'improvviso non abbiamo più scuse.

Tutto dipende da noi. Siamo responsabili della nostra vita e dell’uso delle nostre doti e potenzialità.

L'autrice Marianne Williamson espresse meravigliosamente come spesso le nostre doti innate ci intimoriscano e perfino spaventino - in larga misura, credo, a causa del senso di responsabilità di cui ci investono.
«La nostra paura più grande non è quella di essere inadeguati. La nostra paura più grande è di avere un potere smisurato. Siamo più spaventati dalla nostra luce che dalla nostra oscurità. Ci chiediamo: chi sono io per essere brillante, bello, di talento, stupendo? In effetti chi siete per non esserlo? Siete i figli di Dio. Sottovalutandovi non servite il mondo. Non c'è nulla di illuminato nello sminuirsi affinché le persone attorno a voi non si sentano insicure. Tutti siamo fatti per risplendere, così come i bambini. Siamo venuti al mondo per manifestare la gloria di Dio che è dentro di noi. Non solo in alcuni di noi. È in ognuno di noi. E quando lasciamo risplendere la nostra luce, diamo inconsciamente il permesso agli altri di fare lo stesso. Così come quando ci liberiamo dal timore, la nostra presenza libera automaticamente anche gli altri».

Questo brano, tratto dal testo “Ritorno all'amore” della scrittrice americana Marianne Williamson, è riuscito a toccare le corde dell’anima di molte persone, come la stessa autrice racconta in un suo libro successivo, scritto insieme a Deepak Chopra e Debbie Ford, dal titolo “The shadow effect”:

Per parecchi lettori è stata una rivelazione. Se siamo onesti con noi stessi, infatti, ci rendiamo conto che il nostro problema non è tanto la prigionia dettata dall'ombra, ma il rifiuto della luce, la resistenza all'emergere del nostro Sé superiore. […]
Per quanto possa sembrare bizzarro, però, l’ombra ci offre una certa sicurezza. Infatti, finché siamo deboli non dobbiamo assumerci la responsabilità di essere forti. Finché siamo immersi nell'oscurità nessuno verrà a chiederci di far risplendere la nostra luce. […]
Da qualche parte, nel profondo del nostro animo, ne siamo consapevoli. […] Tanto a livello individuale quanto di specie, stiamo per compiere un grande passo in avanti verso la luce del nostro vero essere. Eppure continuiamo ad esitare. Persino nel momento cruciale ci diciamo: Lo faccio o non lo faccio? Come se davvero avessimo un’alternativa.
Ma che valide alternative abbiamo, in realtà? […] Se non riusciremo a percepire la sacralità della natura, finiremo per distruggere la Terra. Se non sapremo costruire la pace, la guerra divamperà ovunque. […]
Invece accade qualcosa di magico quando diciamo di no all'ombra: No, non voglio più essere debole. No, non voglio più comportarmi come uno stupido. No, non voglio più essere noto per i miei difetti. No, non voglio più sprecare il mio talento. No, non voglio più sminuirmi e restarmene nel mio angolino.
E c’è della magia anche quando impariamo a dire di sì: Sì, sceglierò di amare, e ribadirò questa scelta ogni giorno. Sì, mi dedicherò alla mia luce, e farò del mio meglio per servirla. In una sorta di «matrimonio sacro» con l’amante divino, non solo mi impegno a sviluppare le mie possibilità e prospettive più elevate, ma – cosa altrettanto importante – rinuncio a tutto il resto. Certo, potrei lasciarmi andare al cinismo. E ovviamente potrei continuare a coltivare l’amarezza, limitandomi a tirare avanti così. Ma il fatto è che scelgo di fare diversamente.

Di nuovo, il potere della scelta. Quel grande potere di scelta che finora forse l’umanità non ha esercitato al meglio e con il quale adesso il virus ci costringe a fare i conti, per il bene nostro e dell’umanità. Proseguendo nella lettura del libro “The shadow effect”, del 2010, sembra infatti di trovarsi di fronte alla descrizione della situazione odierna: 

Abbiamo raggiunto il punto in cui l’umanità deve scegliere quale direzione prendere: il sentiero della paura o quello dell’amore? A seconda della nostra scelta, ci inoltreremo nell'oscurità o ci colmeremo di luce. […]
La nostra realtà attuale è satura di paura, ma la nostra luce interiore risplenderà tanto intensamente da dissipare qualsiasi forma di oscurità. 
Sono certa che la maggior parte di noi si è convinta, nel profondo del proprio animo, che l’umanità possa davvero risollevarsi e tirare fuori il meglio di sé. Sì, possiamo realizzare il nostro potenziale divino; possiamo abbracciare appassionatamente la luce e liberarci per sempre dell’ombra; possiamo trasformarci in una specie dalla coscienza talmente luminosa che la nostra sola presenza sarà sufficiente a scacciare ogni tenebra.
Possiamo riuscirci! Non è soltanto un sogno. Nel momento stesso in cui ognuno di noi sceglie l’amore anziché la paura, contribuisce a quella nuova grande onda d’amore che sta già cominciando a diffondersi in tutto il mondo. È venuta l’ora di risvegliarci, dobbiamo farlo per la salvezza di chi è appena nato, per far rifiorire l’amore, per la gloria della natura e la meraviglia degli animali, per la misericordia divina e le future generazioni, per onorare l’alba e preservare il tramonto! È ora di farlo! 


La sveglia è suonata!

Vi auguro quindi un buon risveglio.

Vi auguro la libertà di scegliere  come affrontare ogni situazione difficile.

Vi auguro di avere uno scopo  che vi aiuti ad impegnarvi per un futuro migliore.

Vi auguro il tempo e la libertà  di esplorare la vostra più vera e intima natura.

Vi auguro di poter manifestare nel mondo i vostri doni e i vostri talenti.

Vi auguro di autorealizzarvi sviluppando le vostre potenzialità.

Vi auguro di poter scegliere consapevolmente lo stile di vita più adatto a voi.

Vi auguro di provare gratitudine per ogni nuovo giorno.

Vi auguro di trovare la felicità dentro di voi.

Vi auguro un lavoro da affrontare sempre con entusiasmo e impegno.

Vi auguro il coraggio di affrontare il rischio di mettere a frutto le vostre migliori capacità.

Vi auguro fiducia in voi stessi e nella saggezza della Vita.

Vi auguro di far risplendere la luce del vostro vero essere.

Vi auguro di scegliere l'amore e non la paura.

Libri citati:

L'uomo in cerca di senso

Autore: Viktor E. Frankl

Editore: Franco Angeli

Un documento umano di straordinario valore, che ci trasmette un profondo messaggio, valido per tutte le "situazioni-limite" che sfidano la capacità umana di resistere e sopravvivere: la vita vale sempre la pena di essere vissuta e l'essere umano è in grado, anche nelle peggiori condizioni, di "mutare una tragedia personale in un trionfo". Leggere Frankl è un'esperienza di rivelazione: ci induce a scoprire i lati migliori di noi.

7 regole per avere successo

Autore: Stephen R. Covey

Editore: Franco Angeli Editore

Per ottenere successo occorre innanzitutto riflettere sulle proprie abitudini e sui propri comportamenti quotidiani, affinché il cambiamento avvenga dall'interno e diventi pratica di vita e di lavoro. Questo "caso editoriale" ci offre un "metodo" che, se correttamente applicato, permette di aumentare la capacità di raggiungere obiettivi personali e professionali, ma anche di sviluppare migliori relazioni private e di lavoro. Un testo di riferimento per affrontare con coerenza gli scenari di cambiamento che stiamo vivendo.

ottava regola

Autore: Stephen R. Covey

Editore: Franco Angeli Editore

L'Ottava Regola getta una nuova luce sulle problematiche che affliggono il nostro tempo, e, soprattutto, le organizzazioni moderne: poca chiarezza negli obiettivi, mancanza di focalizzazione, carenza di coinvolgimento a tutti i livelli. Situazioni che diventano sfide da superare, paradigmi su cui lavorare, per trovare la chiave di una "leadership che sia una scelta e non una posizione".

arte di amare e farsi amare

Autore: Omar Falworth 

Editore: Essere Felici

Tutti noi siamo convinti di saper amare; ma allora perché quasi tutti i rapporti di coppia finiscono miseramente o cadono nell'apatia e nella reciproca insoddisfazione? Questo libro parla dell'amore dinamico, l'amore vero, l'amore reale, l'amore come naturalmente dovrebbe essere... perché solo questo tipo di amore riduce i nostri sentimenti negativi che frenano la nostra capacità di amare.

la scelta

Autore: Og Mandino

Editore: Gribaudi Edizioni

“Uomo o donna che tu sia… ovunque ti trovi, ignora le preoccupazioni e i problemi del momento e dammi la mano. Accompagnami in questa missione esplorativa: un viaggio della mente che potrà aiutarci a migliorare la vita. Troviamo insieme la chiave – una semplice chiave – per aprire lo scrigno che contiene tutte le risposte agli interrogativi dell’uomo…” 

ritorno all'amore

Autrice: Marianne Williamson

Editore: My Life Edizioni

Una guida spirituale basata sulle riflessioni dell’autrice su "Un corso in miracoli" e sulle sue intuizioni relative all'applicazione dell’amore nella ricerca della pace interiore. Tutti noi possiamo trasformarci in creatori di miracoli accettando ed esprimendo amore nella vita di tutti i giorni.

The shadow effect

Autori: Deepak Chopra, Debbie Ford, Marianne Williamson

Editore: Sperling & Kupfer



C'è una forza misteriosa e universale, e non possiamo resisterle. È l'attrazione verso la nostra parte peggiore. È la molla che ci spinge a ferire le persone che amiamo, o a fumare, a bere, ad autosabotarci. È il nostro lato oscuro, la nostra ombra. Ma una volta scoperta e disinnescata, questa forza diventa l'arma più potente per realizzare i nostri desideri ed abbracciare il nostro sé più integro e luminoso.


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  1. GRAZIE!! Mi è piaciuto molto e in questo periodo abbiamo davvero bisogno di ricordare quel che siamo: esseri umani e non topi (senza offesa per i topi) nascosti nel nostro buco a coltivare insensate paure e illusioni nefaste. Anche per me Viktor Frankl è stato un incontro importantissimo avvenuto tardi e che vorrei aver incontrato prima. E mi associo: A MARE LE GUERRE PUNICHE e altre cavolate simli e diamo spazio a tanti fatti e persone che ci aiutino a prender coscienza di noi, di chi siamo e iniziare a vedere quali sono le cose che contano, che rendono la vita degna di essere vissuta.

    1. Ciao Laura, mi fa piacere sapere che l’articolo ti sia piaciuto!

      Ma soprattutto sono felice di scoprire che siamo accomunate dall’aver incontrato sul nostro cammino il pensiero di Viktor Frankl e da una visione di una scuola diversa, capace di aiutarci a “prendere coscienza di noi e di ciò che rende la vita degna di esser vissuta”!

      Bellissime le tue parole, davvero, grazie di cuore!

      Se ti va di condividere qualcosa di più su di te e sulle tue idee, sarò felice di leggerti di nuovo sia qui sul blog, sia sulla mail info@riequilibrarsi.com, dove puoi scrivermi quando vuoi!

      Un abbraccio e a presto!
      Linda

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