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Realizzare i propri Sogni in tempi di crisi 

Il 2020 ci ha ricordato, a chiare lettere, una verità che da sempre conosciamo, ma che troppo spesso trascuriamo, presi come siamo dal ronzio confuso dell’alveare umano:

non sappiamo quanto tempo ci è concesso in questa dimensione.

E, che si creda o meno nell'esistenza della vita dopo la morte, abbiamo il dovere di sfruttare al meglio questo tempo, non solo per noi, ma anche per coloro che prima o poi dovremo lasciare su questa Terra.

Quindi, facciamo ciò che adoriamo fare e stiamo con le persone che amiamo, senza perdere altro tempo dietro a professioni o relazioni che non ci fanno sentire realizzati, a situazioni o persone che non sopportiamo, a città alienanti o luoghi di lavoro malsani, a vite che non ci rappresentano e non ci fanno sentire Autentici e Vivi.

clessidra tempo

Non lasciamoci più frenare dalla paura del giudizio degli altri, da quella di fallire o di perdere qualcosa, di non avere abbastanza tempo, soldi o approvazione...

Chiediamoci cosa faremmo se non avessimo tutte queste paure e poi... semplicemente facciamolo.

Iniziamo almeno a farlo.

Sta lì la nostra verità. Oltre la paura.

Non resistiamo al cambiamento, che, oltre ad essere inevitabile e talvolta addirittura necessario, può anche avere risvolti inaspettati e molto più benefici della staticità asfittica ed incolore.

Prendiamoci tutto il tempo e la libertà di cui abbiamo bisogno per individuare ciò che più conta per noi, con tutta la calma e l’attenzione che le cose davvero importanti meriterebbero.

bruco-farfalla

Il 2020 dovrebbe aver offerto l’occasione di rallentare e ritagliarsi un po’ di “tempo fuori dal tempo” a molte persone che ritenevano addirittura impensabile l’idea di potersi fermare, la possibilità di stare fermi “fuori” per andare “dentro”.

Il “virus con la corona”, togliendoci la nostra consueta libertà “orizzontale” di movimento, ha donato a molti di noi un’altra libertà di tipo “verticale”: la libertà di esplorare la nostra più vera e intima natura, per poter finalmente far pace con essa.

Io, ad esempio, non posso fare a meno di essere grata a questo anno così “sfidante” che, in mezzo a tante difficoltà sia collettive che personali, mi ha offerto anche l’occasione di vivere dei momenti di grande introspezione e rinnovata creatività, che mi hanno permesso di realizzare due dei più grandi sogni che avevo nel cassetto da tanto, troppo tempo e che sono entrambi legati alle mie più grandi passioni: la lettura e la scrittura.

Due passioni apparentemente lontane dalla mia formazione scientifica, ma che sono sempre state per me necessarie come l’aria, fin dall'adolescenza, forse proprio per “riequilibrare” la mia parte analitico-razionale dando spazio a quella più emotiva e spirituale.

DREAMSKY realizzare i propri sogni

2 Sogni che ho realizzato nel 2020


Il primo sogno si è concretizzato nella creazione di questo mio blog, un’idea che mi frullava in testa da almeno 3-4 anni, come si evince da questo racconto intimo e personale di come mi sono reinventata a poco più di 40 anni, in modi che fino a qualche anno prima sarebbero stati per me assolutamente impensabili, come ad esempio l’inizio del lavoro da insegnante, la mia terza gravidanza e le dimissioni dal mio ultimo incarico presso l'Ufficio Ambiente del Comune.

Il secondo sogno, che ha preso forma negli ultimi giorni del 2020, consiste nella pubblicazione di un libro che contiene la trascrizione di un vecchio manoscritto, elaborato da mio nonno negli anni ’60 in forma di copione di un film: un testo che mi ero ripromessa di pubblicare da almeno 6 anni, senza però mai riuscirci a causa di mille altri impegni, apparentemente più urgenti.

Un'eredità preziosa che offre una sorta di oasi di pace per l'Anima e che è stata quindi quella Luce che ho sentito il bisogno di accendere proprio in questo buio 2020, arricchendola con alcuni miei scritti e con uno splendido contributo della scrittrice Elena Bernabè.

L’opera di mio nonno si potrebbe definire una sorta di “viaggio spirituale” che induce a guardare la Vita e la Morte con occhi nuovi attraverso il racconto della sorprendente storia di un uomo scettico che non credeva nell'esistenza di altre dimensioni e che, invece, si ritrova a vivere un’esperienza di pre-morte, durante la quale riesamina la propria vita, ricevendo lezioni sulla reincarnazione, il karma, l’Amore, la Fratellanza e il Perdono. Risvegliatosi dal coma, cercherà quindi di rimediare agli sbagli compiuti, tra i quali uno particolarmente grave...

Foto manoscritto

 PRIMA = 1963

cover Il Messaggio dell'Eterno

DOPO = 2020

Come si evince da questa pagina del blog, in cui è possibile scaricare un estratto del libro più esteso di quello disponibile nei negozi online, si tratta di un racconto che affascina e stupisce, soprattutto se si pensa che è stato scritto quasi 60 anni fa, non da uno sceneggiatore moderno, ma da un commerciante che, in tempi lontani dalla più recente diffusione di teorie New Age, credeva nella reincarnazione, ne parlava e ne scriveva, per di più sotto forma di film, rischiando quasi la scomunica!

Mio nonno è morto prima della mia nascita, eppure, come gli ho scritto nella lettera introduttiva che spiega la genesi del libro, la trascrizione di questo suo “testamento spirituale” mi ha permesso di sentirlo vicino più di un fratello.

Un sentire che è stato pienamente percepito dalla sensibilità di Elena Bernabè, che ha immaginato e scritto il toccante dialogo conclusivo in cui mio nonno si rivolge a me con parole dolcissime, come queste: 

Hai toccato con le mani e con il cuore quel manoscritto antico dove io ho impresso emozioni, ricordi, intuizioni e riflessioni profonde. Abbiamo letto le stesse parole, versato le stesse lacrime, sperimentato la stessa energia vitale su quei fogli intrisi d’amore. Ho abitato il tuo cuore mentre lo leggevi per la prima volta: batteva così forte perché andava all'unisono con il mio.
nonni

Quindi, se mio nonno, nato nel 1907 e morto nel 1967, è riuscito, tramite un suo scritto, a lanciare oltre le porte del tempo un ricordo di sé e della sua luminosa e confortante visione della Vita e della Morte...

Se ci è riuscito lui, che è nato e cresciuto in un paesino sperduto nelle colline senesi, senza poter viaggiare ed esplorare il mondo...

Se ci è riuscito lui, che non aveva una grande cultura, ma era un semplice commerciante che in gioventù si era dedicato allo studio della musica classica...

Se ci è riuscito lui, che ha vissuto sulla propria pelle due guerre mondiali, dovendo anche combattere nella seconda, contro la sua volontà...

Se ci è riuscito lui, senza internet, senza nessuno dei comfort e dei congegni tecnologici che oggi ci semplificano la vita...

Bene... se lo ha fatto lui, possiamo farlo anche noi!

Chiunque può farlo!

semi cocomero

Possiamo sempre scegliere i semi da far fiorire e i ricordi da lanciare nello spazio-tempo futuro


Chiunque può scegliere cosa vuole lasciare di sé, quali ricordi lanciare nello spazio-tempo futuro, come stelle cadenti scagliate dalla mano di un invisibile giocoliere...

Tutti possiamo scegliere quali semi piantare oggi.

Ne sono convinta più che mai dopo un anno in cui hanno perso la vita milioni di persone, tra le quali anche alcune giovani Anime nel fiore degli anni, come purtroppo capita da sempre, anche se non ci piace pensarci.

Finché abbiamo la fortuna di poter respirare, quindi, scegliamo con cura quali sono i semi più preziosi che vogliamo piantare e dedichiamoci ad una semina attenta e consapevole. Responsabile. Amorevole.

semi melograno

Perché anche noi siamo destinati a diventare soltanto un ricordo.

Ma è proprio nel ricordo degli altri che possiamo rimanere Immortali.

E, se avremo seminato bene, potremo essere ricordati anche da coloro che non abbiamo conosciuto direttamente, come ci dimostra la storia di mio nonno, che nel suo manoscritto scriveva queste parole:

Voi porterete ovunque un rinnovamento, porterete ovunque una Luce, porterete ovunque un seme che darà veramente dei frutti. Che importa se voi non vedrete quei frutti? Che importa se non li raccoglierete?

Perché, indipendentemente dal tempo necessario per il raccolto, chi farà una buona semina, sarà in qualche modo ricompensato, prima o poi.

È la legge di causa ed effetto.

Tanto vera nel mondo materiale, quanto in quello spirituale.

semi fioriti

Impariamo dal 2020 ad ascoltare la nostra vera voce interiore


Prendendo spunto dalla mia esperienza del 2020, vi faccio quindi un semplice invito:

dedicatevi del TEMPO per RIFLETTERE PROFONDAMENTE e SCEGLIERE CON ESTREMA CURA quali SEMI volete lasciare dietro di voi, siate SINCERI con voi stessi, abbiate il CORAGGIO di seguire la VOSTRA VERA VOCE, iniziando non solo a DARLE ASCOLTO, ma anche, e soprattutto, a CREDERCI fermamente e ad AGIRE per mettere IN PRATICA i suoi suggerimenti.

Non fate come me, che ho aspettato di avere quasi 40 anni, 2 lavori e 3 figli per smetterla di dare la precedenza a impegni urgenti, ma troppo spesso vuoti di vero senso... E, anche dopo aver smesso, ho sprecato altri 4-5-6 anni prima di concedermi il permesso di dar vita a due dei sogni più importanti che custodivo nel cuore.

Due sogni in cui credevo, ma che temevo di rivelare al mondo.

Due sogni capaci di farmi sentire Autentica e Viva.

Due sogni che solo un anno sfidante e pauroso come il 2020 mi ha dato il coraggio di realizzare.

vivi i tuoi sogni

Senza aspettare che vi giunga dagli altri, datevelo da soli il PERMESSO di concentrarvi su ciò che più amate.

Senza aspettare che vi giunga da un evento pauroso e sfidante, datevelo da soli il CORAGGIO di dedicarvi a ciò che vi fa sentire Autentici e Vivi.

VIVI ORA!

Quindi FATELO ORA!

Tutto il resto può aspettare.

Ma il vostro vero Sé non deve aspettare. Non più.

LASCIATELO FIORIRE.

Anche se ci vorrà del tempo, non preoccupatevi. Sarà un tempo speso bene. E a fin di bene.

Anche se dovrete affrontare delle difficoltà, non arrendetevi. Un giorno forse le ringrazierete per avervi messo alla prova, costringendovi a tirar fuori il meglio di voi.

fiore che sboccia nelle difficoltà

Letture ed esercizi per far chiarezza sulla persona che volete diventare


Fatevele quelle domande scomode che non vi piacciono, ma che vi costringono ad “iniziare pensando alla fine”, come ci insegna la regola n. 2 del libro “Le 7 regole per avere successo” di Stephen R. Covey, che ci invita ad immaginare (e a scrivere!) cosa potrebbero dire di noi al nostro funerale i nostri familiari, amici o colleghi, chiedendoci quindi:

Che tipo di marito, moglie, padre o madre, vorresti apparire attraverso le loro parole?
Che tipo di figlio o figlia, o amico, collega?
In che modo vorresti aver influito sulla loro vita?

Sembra un esercizio macabro, ma è potente.

Provare per credere.

Dopo averlo svolto, non dimenticherete più la regola n. 2: “comincia pensando alla fine”.

binocolo
Anche se la regola n. 2 vale per molte circostanze e diverse fasi della vita, la sua applicazione principale è legata a iniziare oggi ad avere l’immagine, la raffigurazione o il paradigma della fine della nostra vita, come quadro di riferimento o come criterio in base al quale esaminare ogni altra cosa. Ogni parte della nostra vita – comportamento di oggi, di domani, della settimana prossima, del mese prossimo – può essere esaminata nel contesto globale, di quello che veramente conta di più per noi. [...]
Cominciare pensando alla fine significa sapere dove siamo diretti, così da capire meglio dove ci troviamo ora e far sì che i passi da noi compiuti siano sempre nella giusta direzione.
È incredibilmente facile essere intrappolati in un’attività sbagliata, un’attività fine a se stessa, nel lavorare sempre più duramente per arrampicarsi sulla scala del successo solo per scoprire che è appoggiata sul muro sbagliato. È possibile essere impegnati, molto impegnati, senza essere efficaci.
Spesso le persone si trovano a ottenere vittorie prive di significato, successi ottenuti a spese di cose che improvvisamente si riconoscono come di gran lunga più preziose. In qualsiasi campo di attività, medici, insegnanti, attori, uomini politici o d’affari, atleti o idraulici, lottano spesso per ottenere un reddito più alto, un maggior riconoscimento o un certo grado di competenza professionale, solo per scoprire che le energie spese per conseguire tali obiettivi li hanno resi ciechi nei confronti delle cose che in realtà contavano di più e che adesso sono irrimediabilmente perdute.
Ben diverse sono le nostre vite quando sappiamo davvero cosa è importante per noi e, tenendo questa idea in mente, ci sforziamo ogni giorno di essere e di fare quello che conta realmente di più. Se la scala non è appoggiata al muro giusto, ogni passo che muoveremo non farà che farci arrivare più in fretta nel posto sbagliato.
scala sul muro

Una regola che sembrava conoscere molto bene anche Steve Jobs, come dimostrano alcuni passi del suo famoso discorso del 2005, rivolto ai neolaureati della Stanford University:

Qualche volta la vita ti colpisce alla testa con un mattone. Ma non bisogna perdere la fede. Sono convinto che l’unica cosa che mi abbia fatto andare avanti sia stato l’amore per ciò che ho fatto. Bisogna trovare quel che si ama. E questo è vero sia per il nostro lavoro sia per le persone amate. Il lavoro riempirà gran parte della vostra vita, e l’unico modo per essere davvero soddisfatti è fare ciò che crediamo essere un ottimo lavoro. E l’unico modo per fare un ottimo lavoro è amare quello che facciamo. Se non l’avete ancora trovato, continuate a cercare. Non accontentatevi. Ve lo dico con tutto il cuore, lo capirete quando lo troverete. E, come in tutti i grandi rapporti, migliorerà con il trascorrere del tempo. Quindi, continuate a cercare fino a quando lo troverete.
Quando avevo 17 anni, lessi una citazione che diceva più o meno così: «Se vivrai ogni giorno come se fosse l’ultimo, un giorno constaterai che hai fatto bene». Ciò mi colpì e da allora, nei 33 anni successivi, mi sono guardato ogni mattina allo specchio chiedendomi: “Se oggi fosse l’ultimo giorno della mia vita, avrei voglia di fare quello che sto per fare oggi?” E ogni volta che la risposta è stata “NO” per troppi giorni di seguito, sapevo che avevo bisogno di cambiare qualcosa.
Ricordare che morirò presto è stato lo strumento più importante che mi ha consentito di fare le scelte più grandi della mia vita. Perché quasi tutte le cose – tutte le aspettative, tutto l’orgoglio, tutte le paure di imbarazzo o fallimento – semplicemente svaniscono di fronte alla morte, lasciando solo ciò che è davvero importante. Ricordarsi che moriremo è il modo migliore che conosco per evitare la trappola di pensare di avere qualcosa da perdere. Siete già nudi.
Non c’è nessun motivo per non seguire il vostro cuore.
Nessuno vuole morire. Anche le persone che anelano al paradiso, in realtà non vogliono morire per andarci. Ma la morte è la fine che tutti condividiamo. Nessuno le è mai sfuggito. E così deve essere, perché la morte è con tutta probabilità la più grande invenzione della vita. È l’agente di cambiamento della vita. Spazza via il vecchio per fare posto al nuovo. Ora il nuovo siete voi, ma un giorno non troppo lontano da oggi, diventerete gradualmente il vecchio e verrete spazzati via. Scusate se sono così drastico, ma è vero.
Il vostro tempo è limitato, quindi non sprecatelo vivendo la vita di qualcun altro.
Non lasciatevi intrappolare dai dogmi, che vuol dire vivere seguendo il pensiero di altri.
Non lasciate che il frastuono delle opinioni altrui soffochi la vostra voce interiore.
E, cosa più importante, abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore ed il vostro intuito.
Loro sanno già quello che voi volete veramente diventare. Tutto il resto è secondario.
Siate affamati. Siate folli.
desideri

Se io posso... tu puoi... e la Vita può!


Dopo queste potenti parole, vi saluto con una poesia, capace di distillare in pochi dolci versi il senso di questo mio lungo messaggio, con il quale, prendendo spunto dalla mia personale esperienza del 2020, intendevo semplicemente riflettere sull’importanza di realizzare i propri sogni e desideri, piantando i giusti semi per poter finalmente fiorire e lanciare il proprio ricordo oltre le porte del tempo.

Quando leggo questa poesia, a tratti mi sembra che sia mio nonno a recitarla.

Ma a tratti potrei essere anche io.

E potete essere anche voi.

Se io posso.
Se posso, se davvero io posso, le mie parole non saranno inutili. E il passare del tempo avrà un senso.
Avrà senso crescere, soffrire, aver sofferto. Invecchiare.
Se io posso, questo amore non sarà una catena.
E mia madre saprà sorridere prima di morire. E i semi che vado piantando germoglieranno.
Non dipende da quanto sangue ho nelle vene, da quanta forza corre nei polmoni.
Non dipende da quanto ho studiato, né dalla danza dei miei neurotrasmettitori, dai miei muscoli o dalla mia posizione sociale. Dipende da quanto ci credo.
Da quanto nutro di vita i miei desideri, che non basta pensarli, non basta dire “desidero”, desidero che il mondo cambi, che la felicità cammini per le strade, che tu sia protetta e forte.
I desideri bisogna non dimenticarli, non lasciarli appassire. Bisogna che abbiano carne e realtà, che nella realtà si calino cambiando le giornate, i lunghi momenti di vuoto, le perdite di tempo.
Allora, allora forse posso e tu puoi, e la vita può.
Ogni volta che penso impossibile qualcosa, ogni volta che non ci credo, detto limiti inutili alla mia vita, al mio essere umana, al mio agire qui e ora.
Quando credo, divento capace di muovere la superficie terrestre e il tempo mi viene dietro e le persone che tocco le tocco davvero, e non rimane il nulla di un incontro.
Se io posso.
Rimane qualcosa capace di modificare le molecole della storia, capace di muovere.
E quando credo molto, quando imparo a correre dietro la mia fiducia, so che le mie fatiche, le mie parole, i miei desideri hanno il potere di continuare a viaggiare oltre me, oltre i miei gesti o le mie percezioni.
Vanno oltre, anche del tempo.

(Manuela Vigorita)
soffione
E come i semi sognano sotto la neve, il vostro cuore sogna la primavera.
Fidatevi dei vostri sogni, perché in essi è nascosto il passaggio verso l’eternità.
(Kahlil Gibran)

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  1. Ho letto il tuo articolo e mi è piaciuto tanto!!
    Ricco di tantissimi spunti per una profonda riflessione.
    Grazie per esserti ascoltata,perché così, col tuo scritto hai aiutato anche me.
    Ti abbraccio
    Rita

    1. Ciao Rita, sono felice di sapere che le mie parole possano in qualche modo averti aiutato!
      Se ti va di raccontarmi qualcosa in più di te, dei tuoi sogni o delle tue riflessioni scaturite dalla lettura dell’articolo, scrivimi pure quando vuoi a info@riequilibrarsi.com, sarà un vero piacere poter approfondire la tua conoscenza!
      Ricambio il tuo abbraccio e spero di risentirti presto.
      Linda

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